GLI EFFETTI DELLA MENOPAUSA SULLA SALUTE DEI DENTI

La menopausa è un momento delicato della vita di ogni donna, durante la quale si attraversa una serie di cambiamenti che influiscono sulla salute fisica e psicologica. Molti degli effetti negativi associati, tra cui i cambiamenti del tono dell’umore, l’aumento di peso nella zona addominale e la secchezza vaginale, sono causati dalla mancanza di estrogeni, che sono la naturale conseguenza del processo di invecchiamento. Seppur molte donne non ne siano (ancora) consapevoli, in questo processo sono coinvolti anche i denti e la bocca. Secondo un rapporto di Delta Dental, infatti, l'84% delle donne sopra i 50 anni non sa che la menopausa può influire sulla loro salute orale.

“Assieme ai sintomi tipici come vampate di calore, irritabilità, modificazioni nel peso, stanchezza, l’osteoporosi può causare anche la perdita della densità ossea alveolare che può essere correlata con la parodontite. In termini più semplici, tutte le strutture che sostengono i denti si indeboliscono e diventano più sensibili all’attacco dei batteri dando via libera a infiammazioni e problemi gengivali anche gravi come, ad esempio, la parodontite. Inoltre, con il cambiamento degli equilibri ormonali in menopausa, anche la saliva cambia e perde almeno in parte il suo potere antibatterico. Un ulteriore pericolo per la salute della bocca e dei denti. Bocca secca, sensazione di bruciore, alterazioni del gusto, infiammazione delle gengive possono invece essere campanelli d’allarme che segnalano l’arrivo della menopausa”, spiega Stefano Rizzi, responsabile di Chirurgia orale del Centro odontoiatrico dell’ospedale di Humanitas. La diminuzione della produzione di saliva può comportare una maggiore difficoltà di igiene orale con un conseguente aumento della predisposizione alla carie, alle macchie, all’ingiallimento dentale e all’alitosi. Inoltre, con l’avanzare dell’età, generalmente aumenta la necessità di assumere farmaci che, nel lungo periodo, potrebbero aggravare questi problemi.

“Per ovvi motivi legati all’età, è dopo la menopausa è probabile che si aggravino recessioni gengivali e malattia parodontale. Se non viene intensificata la frequenza di controlli e igiene orale professionale si può arrivare alla perdita dei denti. È sempre bene eseguire almeno un controllo annuale con contestuale igiene professionale. Se si soffre di parodontite, è fondamentale seguire i consigli dell’igienista per sedute più ravvicinate, fra i 4 e i 6 mesi a seconda dei casi”, specifica Mario R. Cappellin, professore a.c. di Ergonomia e Discipline Odontoiatriche dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Tuttavia, garantire benessere a bocca e sorriso è possibile. “Qualora i denti tendano a ingiallirsi, si può procedere con lo sbiancamento professionale, diffidando da prodotti domiciliari che possono irritare i tessuti molli e creare gengiviti. Questo trattamento è assolutamente da evitare in caso di sindrome della bocca che brucia, così come è vene non usare collutori molto aggressivi con concentrazioni elevate di clorexidina o altri disinfettanti”, prosegue Cappellin.

Anche ciò che portiamo a tavola può essere di aiuto per dare vigore ai denti durante la menopausa. “In linea generale, l’alimentazione deve essere varia prestando attenzione ai cosiddetti cibi cariogeni, ovvero quegli alimenti acidi e zuccherini, che in presenza di placca batterica favoriscono l’insorgere di carie. Idealmente andrebbero consumati insieme ad alimenti anti cariogeni, ovvero “protettivi”, che sostengono lo sviluppo di batteri benefici. Questi alimenti includono frutta, specialmente quella ricca di fibre come le mele o dalle proprietà antibatteriche come i frutti di bosco, che contribuiscono a ridurre la placca dentale e la verdura, in particolare quella a foglia larga come insalata, bieta e spinaci che aiutano a detergere il cavo orale stimolando al contempo la produzione di saliva. Menzione a parte per le carote, sedano e finocchi, che oltre a pulire la bocca massaggiano anche le gengive durante la masticazione”, raccomanda lo specialista.

Da non dimenticare il latte e i suoi derivati, ricchi di calcio che rinforza i denti e protegge contro la demineralizzazione dello smalto. “Il consumo di formaggio stimola la produzione di saliva e incoraggia la rimineralizzazione. L’unica accortezza è cercare di lavare i denti subito dopo avere consumato latte e derivati, in modo da eliminare il lattosio che si deposita sui denti e che, in quanto zucchero, va ad alimentare la flora batterica della bocca. Da non dimenticare le proteine, importantissime per la salute della bocca, particolarmente consigliate quelle del pesce e della carne bianca (entrambe ricche di fosforo), dei legumi (ottimi i fagioli, ricchi di ferro e magnesio e ottimi per la salute di denti e gengive) e delle uova”, prosegue l’esperto di Ergonomia e Discipline Odontoiatriche dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Forse non lo sapevate, ma anche il tè, meglio se non zuccherato, contribuisce al benessere dei denti in quanto ricco di fluoro e polifenoli. “Vale la pena ricordare che i denti sono un patrimonio prezioso di cui è importante prendersi cura sempre, in ogni fase della vita, dall’infanzia all’età più adulta e non solo dal dentista, ma anche nella quotidianità introducendo e adottando abitudini sane e virtuose perché, come si suol dire, non c’è miglior cura della prevenzione”, conclude il professor Cappellin.

I #maipiusenza per una perfetta igiene orale

2025-01-30T16:08:35Z