Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari, c'è un legame
ROMA (ITALPRESS) - Disfunzione erettile e malattie cardiovascolari sembrano problemi lontani, ma in realtà condividono diversi fattori di rischio e spesso si presentano nello stesso individuo. Studi epidemiologici hanno infatti messo in luce che gli uomini con problemi di cuore hanno una maggiore probabilità di soffrire di disfunzione erettile rispetto alla popolazione sana. In particolare, i problemi erettili possono precedere un evento cardiovascolare di circa 3-5 anni, rivelandosi così, se ascoltato, un prezioso campanello d'allarme. La disfunzione erettile "è l'incapacità di raggiungere e mantenere un'erezione durante per avere un rapporto sessuale soddisfacente. Solitamente ce ne sono di due tipi: quello da 'ansia di prestazione' del ragazzo giovane, facilmente identificabile, che si risolve con poca spesa, e quella della persona adulta con un sacco di fattori di rischio, che è una malattia vascolare, progressiva e cronica che porta con sé rischi di altra natura", ha detto Piero Montorsi, professore ordinario di Malattie cardiovascolari presso l'Università Statale di Milano e direttore del Dipartimento di Cardiologia interventistica del Centro Cardiologico Monzino, intervistato da Marco Klinger per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress. fsc/gsl
2025-03-18T15:10:13Z
Mieloma multiplo, Ail: si vive di più ma preoccupa boom infezioni
Milano, 18 mar. (askanews) - Nell'ultimo decennio, la sopravvivenza globale dei pazienti con mieloma multiplo è notevolmente migliorata grazie ai progressi della ricerca scientifica e a nuove terapie innovative che hanno reso possibile un incremento della aspettativa di vita, portando addirittura a diversi casi di remissione della malattia. E' solo uno degli aspetti messi in luce da Ail - Associazione Italiana contro leucemie, linfomi e mieloma - in occasione del mese di sensibilizzazione sul mieloma multiplo."Abbiamo lasciato la terapia più tradizionale e abbiamo dato spazio a farmaci che vanno ad agire in maniera più mirata sulla cellula di mieloma, sulla plasmacellula - spiega Ombretta Annibali, Responsabile Day Hospital Ematologico Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma -. Oggi con i farmaci abbiamo delle vere e proprie rimessioni. Che non sono soltanto la scomparsa dei segni della malattia come indagini di laboratorio ma riusciamo ad avere delle risposte molto profonde. Per cui diciamo che riusciamo molto più che contenere la malattia e abbiamo dei lunghi periodi in cui la malattia ha delle remissioni profonde. Tutto questo ha creato ovviamente un miglioramento progressivo di quella che è la sopravvivenza globale di questa malattia".Ail punta inoltre i riflettori sull'approccio alla malattia sempre più multidisplinare, fondamentale per garantire ai pazienti supporto non solo medico, ma anche psicologico e sociale e perciò per aumentare il benessere generale e la qualità della vita di chi convive con il mieloma multiplo."I progressi sono stati tantissimi: adesso la qualità di vita dei pazienti che fanno questi trattamenti è grandemente migliorata - racconta Fabio Efficace, Responsabile del gruppo Qualità di Vita GIMEMA - Gruppo Italiano Malattie EMatologichedell'Adulto -. Quindi quello che vogliamo fare e che continuiamo a fare tutti i giorni è che questi trattamenti diano una qualità di vita sempre maggiore, diano effetti collaterali sempre minori. Quindi assicurare una buona qualità di vita con questi trattamenti significa anche fare in modo che il paziente sia il più aderente possibile al trattamento".La nuova sfida da affrontare è l'aumento del rischio infezioni, con Ail che insiste sull'importanza della prevenzione rilanciando, nel caso specifico del mieloma multiplo, il ruolo fondamentale ricoperto dai vaccini."E' oppropriato somministrare il vaccino antipnemococcico, i vaccini contro Herpes Zoster e stagionalmente, cioè una volta all'anno, il vaccino antinfluenzale e quello per il Covid Sar-Cov2 - sottolinea Corrado Girmenia Responsabile di UOSD Pronto Soccorso e Accettazione Divisione Ematologia al Policlinico Umberto I di Roma -. La vaccinazione è molto efficace, non tanto nell'impedire l'insorgenza di infezioni da parte di questi microrganismi ma soprattutto nel prevenire e ridurre l'insorgenza di infezioni gravi, mortali. Quella è la cosa importante nell'effetto dei vaccini: non morire, o non avere un'infezione grave a causa della malattia".L
2025-03-18T15:59:47Z