DIVERTICOLI INFIAMMATI: I SINTOMI CUI PRESTARE ATTENZIONE E COSA MANGIARE

I diverticoli sono delle specie di tasche che si formano nelle pareti intestinali, soprattutto a livello dell’ultimo tratto del colon. Queste formazioni possono essere soggette a infiammazione e potenzialmente creano alcuni disturbi. Ha sofferto di diverticolite Papa Francesco, che nel 2021 fu operato e ora è in ospedale per un problema alla cicatrice dovuta a quell’intervento.

I sintomi

Nella maggior parte dei casi, la presenza dei diverticoli è asintomatica e magari vengono scoperti per caso durante la colonscopia. A volte, però, possono infiammarsi e dare luogo a sintomi: «Dolore addominale, alterazione della regolarità dell’intestino. Le patologie più gravi sono le eventuali infezioni che comportano anche stati febbrili, brividi, oppure ulcere o fistole», spiega Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e supervisore scientifico per Fondazione Umberto Veronesi. In questi rari casi potrebbe richiedersi anche un intervento di chirurgia.

Come si formano

La diverticolosi è più frequente negli uomini, ma dopo i sessant’anni anche nelle donne. Sebbene la formazione dei diverticoli sia molto frequente e legata all’età, i sintomi che può causare la diverticolosi, la loro infiammazione, possono essere molteplici e legati a fattori infiammatori dell’intestino (tra cui c’è sicuramente una componente ereditaria di predisposizione): «Si è visto che la loro formazione e conseguente infiammazione è più facile in chi ha una dieta poco ricca di fibre e magari abbondante in carne o prodotti animali, elementi che favoriscono la stitichezza», osserva la specialista. Come bisogna nutrirsi allora per prevenire il formarsi dei diverticoli e la loro successiva infiammazione? «A livello preventivo non sono tantissime le indicazioni – specifica Dogliotti —, se non seguire una dieta di tipo mediterraneo che vada ad aumentare i prodotti vegetali: molte verdure, frutta, cereali di preferenza integrali, legumi come fonte proteica alternati alle altre fonti animali (ma con la riduzione delle carni processate, tipo salumi e wurstel) e limitare gli zuccheri semplici e i grassi saturi. Sono le indicazioni che valgono per tutti, alla base di un’alimentazione preventiva contro la maggior parte delle malattie (compresi i tumori e le malattie cardiovascolari) e che si riflettono sulla salute dell’intestino e del microbiota». Come comportarsi a livello alimentare quando la patologia è conclamata? «In questo caso la dieta mediterranea ha delle piccole restrizioni — avverte l’esperta —: bisogna limitare gli alimenti che provocano gonfiore addominale, quelli ricchi dei così detti (oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi fermentabili e polioli) come i legumi, le crucifere, le melanzane e i carciofi, i cibi piccanti o speziati ed evitare gli alcolici». Il giusto regime alimentare è anche curativo? «Quando ci sono, i diverticoli rimangono, la dieta aiuta però a “controllarli”, a contenere l’infiammazione generica dell’intestino e a favorire un microbiota sano. Oltre alla dieta, non scordiamoci la corretta idratazione e l’aggiunta di un’adeguata attività fisica, fondamentale a tutte le età e protettiva contro la maggior parte delle patologie di cui si soffre nei Paesi sviluppati», conclude Dogliotti.

2023-06-08T06:39:05Z dg43tfdfdgfd